Confindustria propone una nuova decontribuzione per il lavoro dei giovani, i sindacati pensano invece a tagli strutturali al costo del lavoro, mentre dal Governo arriva la proposta del sottosegretario all’Economia Enrico Morando che rappresenta una sintesi delle due posizioni: superbonus contributivo per i primi anni e successivamente una riduzione dell’aliquota.
L’idea di Confindustria è una piena decontribuzione fiscale per i primi tre anni, con l’obiettivo di stimolare almeno 900mila assunzioni di giovani. Il presidente dell’associazione degli industriali Vincenzo Boccia sottolinea come questo, oltre a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, possa riattivare la domanda e in generale fornire nuovo slancio all’economia, quindi alle imprese.
Il fronte sindacale, si dichiara contrario a misure temporanee, come un bonus triennale, puntando invece a un intervento più strutturale, come «un taglio del costo del lavoro per i lavoratori e per le imprese, non a tempo ma per sempre»,
Sullo sfondo del dibattito fra imprese e sindacati, la proposta del Governo ribadita dal viceministro Morando: un bonus contributivo per due o tre anni, seguito da un successivo taglio dell’aliquota contributiva al 29% (dall’attuale 33%), da spalmare fra imprese e lavoratori.
Il costo dell’operazione previsto è di oltre 4 miliardi, ma sarebbe controbilanciato dalla ripresa dell’occupazione e dell’economia. La misura è destinata all’assunzione a tempo indeterminato di giovani fra i 29 e i 32 anni.
L’Esecutivo pensa anche a una norma antilicenziamenti che eviti distorsioni nell’utilizzo delle agevolazioni contributive, su cui Confindustria di dichiara d’accordo. L’operazione per favorire le assunzioni dei giovani, spiega Boccia, «deve essere fatta sull’incremento di occupazione, non sullo ‘status quo’. Questa norma ci trova non favorevoli, ma favorevolissimi».
Ricordiamo che in generale la prossima Legge di Stabilità conterrà diverse misure per il lavoro, fra cui un pacchetto relativo al piano Industria 4.0.
La manovra 2017 ha introdotto gli incentivi fiscali per la digitalizzazione degli impianti aziendali e ha affrontato il capitolo delle competenze, mentre in vista c’è una nuova parte del piano che riguarderà più nello specifico le misure per il lavoro. In vista c’è un credito d’imposta per la formazione.