E’ stata approvata in Italia una legge (Legge sul sovraindebitamento – legge 3 del 2012 detta “SALVA SUICIDI”) grazie alla quale un libero professionista o un semplice privato può estinguere i propri debiti, con quanto riesce a mettere a disposizione dei propri creditori. Parliamo di chi ha accumulato grossi debiti col fisco, chi non riesce più a pagare le rate dei prestiti, le tasse, chi è perseguitato dalle società di recupero crediti.
Accedendo a questa procedura ci si può liberare da tutti quei debiti che sono da considerarsi impagabili in quanto il proprio reddito è insufficiente a pagarli regolarmente.
In sostanza, tale norma permette di considerare estinti i debiti anche quando chi è in difficoltà non riesca a restituire l’intera cifra ma almeno ciò che il giudice e un apposito organismo (detto organismo di composizione della crisi da sovra-indebitamento) ritengono congruo rispetto ai creditori e rispetto soprattutto al reddito della persona coinvolta. Queste norme permettono anche alle persone fisiche o alle ditte individuali e i liberi professionisti di fallire in modo controllato – fino al 2012 infatti in Italia potevano fallire solo le società – pagando i creditori ma lasciando intatte le risorse per la propria sopravvivenza e il proprio lavoro e soprattutto permettendo a una persona di ridiventare “buon pagatore” agli occhi del sistema bancario.
Una volta accolta l’istanza ed effettuata le procedure previste dalla legge, il richiedente potrà quindi:
- ristrutturare i debiti ed avere una rata consona alle proprie entrate;
- accedere all’esdebitazione;
- bloccare atti esecutivi;
- evitare il pignoramento dei propri beni;
- uscire dalla lista dei cattivi pagatori.
Una manna per chi ha debiti con Equitalia, Agenzia delle Entrare o con le banche.
In breve tempo si riesce ad ottenere un piano di ristrutturazione del debito rivolgendosi ad un team di professionisti esperti.
La normativa consente ai debitori di presentare un piano di rientro del debito a misura del proprio reddito. Il beneficio immediato è che, una volta presentata la domanda, ogni atto esecutivo viene bloccato e vengono sospesi gli interessi convenzionali o legali.
Chi può accedere e come funziona. Le nuove regole italiane prevedono tutti i possibili profili di soggetti in grado di tirare questa linea e ripartire da zero. Dal singolo (consumatore che ha contratto debiti estranei all’attività professionale e/o imprenditoriale) all’imprenditore commerciale, fino alle imprese con un attivo patrimoniale inferiore ai 300 mila euro, ricavi lordi inferiori ai 200 mila euro e debiti entro i 500 mila euro). Non solo. Possono accedere alle procedure anche le start-up, gli imprenditori cessati e gli eredi, il socio illimitatamente responsabile e i suoi eredi. Infine, la casistica dei liberi professionisti, degli artisti e in generale di tutti i lavoratori autonomi comprese le società e le associazioni tra professionisti, lo studio professionale associato e gli agricoltori.
Sono tre le possibili procedure attivabili. La prima è appunto l’accordo di composizione della crisi dedicata esclusivamente ai soggetti sovra-indebitati che hanno assunto debiti in ragione di una propria attività imprenditoriale o professionale svolta. La seconda è il “Piano del Consumatore” dedicato esclusivamente ai soggetti sovra-indebitati che hanno assunto debiti per scopi estranei alla propria attività imprenditoriale o professionale (attivabile da chi non abbia un’attività ma abbia debiti). La terza consiste nella liquidazione vera e propria e che si può attivare nel caso le prime due opzioni non raggiungano il risultato sperato.
FONTE: Corriere della Sera